Alcune domande e risposte sulla coppia
- L'amore per un figlio e quello per un adulto sono qualcosa di completamente diverso. E' possibile metterli sullo stesso piano? Possiamo scegliere a quale dare la priorità?
L’amore per un figlio è qualcosa di viscerale, profondo e immenso, è un amore che non ha tempo e limiti, è un amore incondizionato, nell’amare il figlio amiamo noi stesse. L’amore per un adulto è un amore diverso, ugualmente intenso, passionale e piacevole dove l’altro rappresenta la possibilità di soddisfazione di tutti i nostri bisogni, aspettative e sogni non realizzati, è come se ci aspettassimo che l’altro abbia la risposta a tutte le domande e possegga la nostra bacchetta magica. I due amori,quindi, sono qualcosa di completamente diverso: due amori semplicemente di colori diversi, diversi come le dita di una mano ma entrambi importanti perché ci permettono di amare.
- Si può essere una brava madre comunque anche se non si dà sempre la priorità ai figli?
Essere madri non significa sacrificio, annullamento di se stesse, forse impegno e molto spesso fatica sì ma prima di essere genitori si è persona con i propri bisogni. Se non amiamo noi stesse come possiamo amare un’altra persona, se non abbiamo cura di noi stesse come possiamo aver cura di un figlio. I bambini apprendono attraverso il nostro esempio, osservano, imitano e imparano a rispettarsi e farsi rispettare tanto quanto hanno visto i loro genitori rispettosi di se stessi e degli altri. Nella natura esiste un ordine, a volte si deve dare priorità ad un aspetto e non ad altri ma amare un figlio non si misura in base a quanta priorità diamo a lui ma all’intensità del rapporto che abbiamo con lui.
- Dover accudire i figli può essere un modo, meglio una scusa, per evitare un rapporto di coppia che non ci appaga più?
Un figlio ha bisogno di essere accudito dai propri genitori, quando nasce è completamente dipendente da essi. Tuttavia se la coppia non è pronta a questo ruolo, se c’erano conflitti precedenti o dovuti all’arrivo di un figlio, può capitare che uno dei due genitori si rivolga ad accudire maggiormente il figlio al fine di evitare di affrontare le dinamiche sorte nella coppia. In questo caso il figlio diventa il capro espiatorio. Tutto viene coperto da un apparente armonia , tutto è canalizzato verso il figlio, si parla di lui, ci si occupa di lui, ci si preoccupa di lui per evitare di guardarsi in faccia e prendere coscienza di quanta distanza si è creata nella coppia. Ecco perché prima di essere genitori siamo coppia.
- I figli beneficiano di una coppia serena, ma coltivare il rapporto con il partner per non rimanere sola quando i ragazzi saranno grandi non è un atteggiamento calcolatore e opportunistico?
Il rapporto di coppia è basato su un feeling, su una complicità, amore, intesa sessuale, scambio e gioco. Si coltiva il rapporto con il partner perché lo si desidera non per un fine ulteriore e tanto meno per non rimanere soli perché a quel punto si è già soli.
- Essere una brava madre e una brava moglie: l'uno esclude l'altro?
No, la persona ha tante sfaccettature come un diamante, essere genitore o essere partner sono semplicemente vivere due ruoli in cui l’uno non esclude l’altro anzi….. lo completa. Alla base c’è sempre la persona nel suo essere che ha bisogno di amare e sentirsi amata.
- Facciamo il processo alle mamme, ma i papà? Spesso sono molto giudicanti e si sentono trascurati, ma lasciano che il peso dei figli ricada tutto sulle compagne.
Se un papà si sente trascurato perché non si chiede: cosa posso fare io? Come posso aiutare? Come posso partecipare? Come posso condividere? Vedrà che non si sentirà più abbandonato, trascurato o messo da parte. Sta a lui esserci o no nella vita del figlio e non può delegare la scelta ad altri perché poi ne subirà anche le conseguenze.
- Possiamo dire che il rapporto con il partner richiede maggior cura perché nella coppia si sceglie di amarsi, mentre tra madre e figli ci si ama incondizionatamente?
Io non parlerei di maggiore o minor cura quanto di amare veramente.
- Riversiamo tutta la passione sui figli tanto che non ne abbiamo più per il partner. E il rischio è che vada a cercarla altrove questo ardore.
Ribadendo che la passione per un figlio è diversa dalla passione per un partner, sarebbe come nel caso in cui io avessi fame e sete allora mangio pensando di aver pure bevuto. Se ho fame e sete devo sia mangiare che bere per nutrirmi, per stare bene e far stare bene chi mi circonda.
Dott.ssa Angela Sgambati
Direttore Responsabile del Centro di Consulenza Familiare "Santa Costanza" di Roma
Per ulteriori approfondimenti sui temi legati alla Consulenza alla persona, alla coppia e alla famiglia, nonché riguardanti la Psicologia, vi invitiamo a visitare il Sito Internet personale della Dott.ssa Angela Sgambati www.psicologiadiroma.it anche eventualmente cliccando QUI.
L’amore per un figlio è qualcosa di viscerale, profondo e immenso, è un amore che non ha tempo e limiti, è un amore incondizionato, nell’amare il figlio amiamo noi stesse. L’amore per un adulto è un amore diverso, ugualmente intenso, passionale e piacevole dove l’altro rappresenta la possibilità di soddisfazione di tutti i nostri bisogni, aspettative e sogni non realizzati, è come se ci aspettassimo che l’altro abbia la risposta a tutte le domande e possegga la nostra bacchetta magica. I due amori,quindi, sono qualcosa di completamente diverso: due amori semplicemente di colori diversi, diversi come le dita di una mano ma entrambi importanti perché ci permettono di amare.
- Si può essere una brava madre comunque anche se non si dà sempre la priorità ai figli?
Essere madri non significa sacrificio, annullamento di se stesse, forse impegno e molto spesso fatica sì ma prima di essere genitori si è persona con i propri bisogni. Se non amiamo noi stesse come possiamo amare un’altra persona, se non abbiamo cura di noi stesse come possiamo aver cura di un figlio. I bambini apprendono attraverso il nostro esempio, osservano, imitano e imparano a rispettarsi e farsi rispettare tanto quanto hanno visto i loro genitori rispettosi di se stessi e degli altri. Nella natura esiste un ordine, a volte si deve dare priorità ad un aspetto e non ad altri ma amare un figlio non si misura in base a quanta priorità diamo a lui ma all’intensità del rapporto che abbiamo con lui.
- Dover accudire i figli può essere un modo, meglio una scusa, per evitare un rapporto di coppia che non ci appaga più?
Un figlio ha bisogno di essere accudito dai propri genitori, quando nasce è completamente dipendente da essi. Tuttavia se la coppia non è pronta a questo ruolo, se c’erano conflitti precedenti o dovuti all’arrivo di un figlio, può capitare che uno dei due genitori si rivolga ad accudire maggiormente il figlio al fine di evitare di affrontare le dinamiche sorte nella coppia. In questo caso il figlio diventa il capro espiatorio. Tutto viene coperto da un apparente armonia , tutto è canalizzato verso il figlio, si parla di lui, ci si occupa di lui, ci si preoccupa di lui per evitare di guardarsi in faccia e prendere coscienza di quanta distanza si è creata nella coppia. Ecco perché prima di essere genitori siamo coppia.
- I figli beneficiano di una coppia serena, ma coltivare il rapporto con il partner per non rimanere sola quando i ragazzi saranno grandi non è un atteggiamento calcolatore e opportunistico?
Il rapporto di coppia è basato su un feeling, su una complicità, amore, intesa sessuale, scambio e gioco. Si coltiva il rapporto con il partner perché lo si desidera non per un fine ulteriore e tanto meno per non rimanere soli perché a quel punto si è già soli.
- Essere una brava madre e una brava moglie: l'uno esclude l'altro?
No, la persona ha tante sfaccettature come un diamante, essere genitore o essere partner sono semplicemente vivere due ruoli in cui l’uno non esclude l’altro anzi….. lo completa. Alla base c’è sempre la persona nel suo essere che ha bisogno di amare e sentirsi amata.
- Facciamo il processo alle mamme, ma i papà? Spesso sono molto giudicanti e si sentono trascurati, ma lasciano che il peso dei figli ricada tutto sulle compagne.
Se un papà si sente trascurato perché non si chiede: cosa posso fare io? Come posso aiutare? Come posso partecipare? Come posso condividere? Vedrà che non si sentirà più abbandonato, trascurato o messo da parte. Sta a lui esserci o no nella vita del figlio e non può delegare la scelta ad altri perché poi ne subirà anche le conseguenze.
- Possiamo dire che il rapporto con il partner richiede maggior cura perché nella coppia si sceglie di amarsi, mentre tra madre e figli ci si ama incondizionatamente?
Io non parlerei di maggiore o minor cura quanto di amare veramente.
- Riversiamo tutta la passione sui figli tanto che non ne abbiamo più per il partner. E il rischio è che vada a cercarla altrove questo ardore.
Ribadendo che la passione per un figlio è diversa dalla passione per un partner, sarebbe come nel caso in cui io avessi fame e sete allora mangio pensando di aver pure bevuto. Se ho fame e sete devo sia mangiare che bere per nutrirmi, per stare bene e far stare bene chi mi circonda.
Dott.ssa Angela Sgambati
Direttore Responsabile del Centro di Consulenza Familiare "Santa Costanza" di Roma
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Centro di Consulenza Familiare " S. Costanza" APS - Roma Tel. +39 3476132861
Sito Internet: www.consultoriofamiliaresantacostanza.org E-mail: consultoriosantacostanza@pec.it
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