Età e memoria
Nello studio della psicologia evolutiva, uno dei problemi più discussi e studiati è stato quello sulla modalità di sviluppo della memoria nel periodo della vita dell'uomo e sulla capacità di affrontare problemi complessi. Già fin dalla nascita il bambino ha la capacità di raccogliere informazioni elementari probabilmente favorito dal corredo genetico ricevuto. Questa capacità, che è paragonabile a quella degli animali, viene definita da alcuni studiosi " memoria bruta" essi sostengono che questa memoria non sarebbe suscettibile di cambiamento con l'età e non sarebbe influenzata dallo sviluppo dell'intelligenza. E' certo che anche bambini piccolissimi sanno riconoscere la mamma dal suo odore. Il neonato poi è capace di fissare a lungo immagini nuove rispetto a quelle conosciute, come se volesse memorizzarle. Infatti dal tempo di osservazione del bambino si può dedurre un indice del ricordo che il bambino ha dell'oggetto. Anche dopo una settimana di vita è stato possibile osservare nel neonato, schemi visivi attraverso la capacità del ricordo. I piccoli di 6 o7 settimane riconoscevano uno stimolo visivo dopo un periodo di 12 ore fino a 24 ore. Via via che il piccolo cresceva l'intervallo di tempo poteva essere aumentato. A quattro mesi il bambino sorride e balbetta ad ogni volto anche se non sembra distinguere ancora le persone. A sei mesi non solo distingue bene i genitori ma piange se viene preso da estranei; questo dimostra che il bambino ha acquisito una precisa memoria di riconoscimento che continuerà a svilupparsi fino ai 3-4 anni ,anche se ci possono essere delle differnze individuali.
Ma per i bambini, come per gli adulti, il punto critico in questa evoluzione, stanella relazione tra le informazioni che devono essere ricordate e le strutture cognitive che devono interpretarle e recepirle. L'adulto ha meno problemi perchè quasi sempre riceve o ricerca informazioni che riguardano fatti o argomenti che conosce. Infatti la memoria si costruisce sulla memoria.Pensiamo a quanta fatica si fa quando si deve apprendere qualcosa di sconosciuto, per es. imparare l'arabo o il cinese op. studiare uno strumento musicale. E' anche vero che ogni nuova conoscenza viene "guidata" dai concetti che già possediamo. E come le preesistenti strutture cognitive ci aiutano ad interpretare le nuove acquisizioni, capita che anche le nuove conoscenze ci aiutano a "risistemare" il sapere che già possediamo.Possono sorgere però delle difficoltà. Se, per es., le informazioni che ci si presentano non collimano con le nostre strutture mentali, ci troveremo in difficoltà e non potremo accettarle per non mettere in discussione tutto il nostro sistema di memoria. Per il bambino è più facile ma potrebbe essere anche pericoloso. E' più facile perchè avendo una struttura mentale meno complessa è più pronto e disponibile ad accogliere le informazioni più disparate. Quante volte noi genitori siamo stati tempestati dai "perchè" su ogni cosa dei nostri figli?In loro l'interesse è più acceso e c'è la curiosità per ogni cosa.E' più pericoloso perchè non hanno ancora maturato una capacità selettiva nè una conoscenza valoriale. Per loro tutto il nuovo attrae, sia il bello che il brutto, sia il bene che il male. accolgono la caramella da uno sconosciuto come il gelato dalla mamma. E' la guida del genitore che insegna loro a selezionare. Da quanto detto allora, si deduce che più si diventa adulti più numerose sono le acquisizioni delle conoscenze, più ampie sono le aspettative, e maggiori le capacità. Però, e c'è sempre un però, si riducono inevitabilmente le possibilità di comportamento e di relazione che avevamo a disposizione da bambini.E' vero anche che quando siamo guidati da pregiudizi e da stereotipi, siamo ingabbiati in schemi cognitivi rigidi che ci fanno circoscrivere la realtà entro confini ristretti. Purtroppo, con l'inesorabile passare degli anni, anche la nostra memoria invecchia come il nostro corpo. E' l'esperienza di molti che perdono via via alcune abilità. Hanno difficoltà nel ricordare cosa fare, o cosa dire. ricordano esperienze passate a cui sono, a volte, troppo legati e insistono a riproporle senza rendersi conto della diversa situazione in cui vivono.E' necessaria, come nei primi anni di vita, la guida del figlio-genitore che sappia decidere per loro.
A cura dello Staff di consulenza
Ma per i bambini, come per gli adulti, il punto critico in questa evoluzione, stanella relazione tra le informazioni che devono essere ricordate e le strutture cognitive che devono interpretarle e recepirle. L'adulto ha meno problemi perchè quasi sempre riceve o ricerca informazioni che riguardano fatti o argomenti che conosce. Infatti la memoria si costruisce sulla memoria.Pensiamo a quanta fatica si fa quando si deve apprendere qualcosa di sconosciuto, per es. imparare l'arabo o il cinese op. studiare uno strumento musicale. E' anche vero che ogni nuova conoscenza viene "guidata" dai concetti che già possediamo. E come le preesistenti strutture cognitive ci aiutano ad interpretare le nuove acquisizioni, capita che anche le nuove conoscenze ci aiutano a "risistemare" il sapere che già possediamo.Possono sorgere però delle difficoltà. Se, per es., le informazioni che ci si presentano non collimano con le nostre strutture mentali, ci troveremo in difficoltà e non potremo accettarle per non mettere in discussione tutto il nostro sistema di memoria. Per il bambino è più facile ma potrebbe essere anche pericoloso. E' più facile perchè avendo una struttura mentale meno complessa è più pronto e disponibile ad accogliere le informazioni più disparate. Quante volte noi genitori siamo stati tempestati dai "perchè" su ogni cosa dei nostri figli?In loro l'interesse è più acceso e c'è la curiosità per ogni cosa.E' più pericoloso perchè non hanno ancora maturato una capacità selettiva nè una conoscenza valoriale. Per loro tutto il nuovo attrae, sia il bello che il brutto, sia il bene che il male. accolgono la caramella da uno sconosciuto come il gelato dalla mamma. E' la guida del genitore che insegna loro a selezionare. Da quanto detto allora, si deduce che più si diventa adulti più numerose sono le acquisizioni delle conoscenze, più ampie sono le aspettative, e maggiori le capacità. Però, e c'è sempre un però, si riducono inevitabilmente le possibilità di comportamento e di relazione che avevamo a disposizione da bambini.E' vero anche che quando siamo guidati da pregiudizi e da stereotipi, siamo ingabbiati in schemi cognitivi rigidi che ci fanno circoscrivere la realtà entro confini ristretti. Purtroppo, con l'inesorabile passare degli anni, anche la nostra memoria invecchia come il nostro corpo. E' l'esperienza di molti che perdono via via alcune abilità. Hanno difficoltà nel ricordare cosa fare, o cosa dire. ricordano esperienze passate a cui sono, a volte, troppo legati e insistono a riproporle senza rendersi conto della diversa situazione in cui vivono.E' necessaria, come nei primi anni di vita, la guida del figlio-genitore che sappia decidere per loro.
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Internet: www.consultoriofamiliaresantacostanza.org PEC: [email protected]
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